martedì 5 marzo 2013

Amazon, ovvero la schiavitu´ legalizzata del terzo millennio.

Amazon il piu´ grande sito di vendita on line al mondo. Si trova di tutto: vestiti, macchine per il caffe´, scarpe da donna. Prezzi stracciati e trasporti express anche il giorno stesso. Ma alla fine chi paga il conto ? dietro la facciata patinata, c´e´ una pagina oscura che i clienti non avranno mai a vedere. Quanto siamo disposti a spingerci in questa folle ricerca del prezzo piu´ basso?
Alcune settimane fa la ARD ( televisione di stato tedesca) ha trasmesso un reportage sul lato oscuro della Amazon in Germania. Un giornalista infiltrato con una telecamera nascosta, ha visitato diversi centri logistici della Amazon in Germania durante il periodo prenatalizio, filmando e documentando le condizioni di semi schiavitu´ di migliaia di lavoratori stagionali in gran parte stranieri alla ricerca di un po´ di fortuna.

Sono le 22 in un parcheggio nel nord dell´Assia dove i lavoratori sono in attesa di un pulman che li portera´ al loro posto di lavoro. Mi ricordano i lavoratori turchi descritti da Günther Wallraff nel suo libro denuncia “Faccia da Turco” che negli anni 80´ aspettavano al gelo l´arrivo dei pulman delle agenzie sub-abbaltatrici della Thyssen-Krupp, per andare a svolgere i lavori piu´ sporchi, duri, umili e pericolosi nelle acciaierie della Ruhr per soddisfare la fame di acciaio dell´economia tedesca.

Molti di loro sono Spagnoli, vittime della crisi, la maggior parte dall´est Europa. Oggi il bus e´ puntuale, vuol dire paga piena, se il bus arriva in ritardo la differenza viene detratta dallo stipendio.
 La segnalazione arriva da questa email scritta da uno degli autisti:” viviamo qui con altri 150 lavoratori immigrati, in un hotel scalcinato (o forse “sgarruppato” rende meglio l´idea n.d.a) , il supermercato piu´ vicino e´ distante diversi kilometri. Gli uomini sono stipati dentro dei tuguri, e nella mensa ci dan da mangiare come fossim ddei maiali.” L´autista lavora per Amazon e vuole rimanare anonimo. I lavoratori possono essere controllati e perquisti dappertutto e in qualsiasi momento. Tutto e´ imposto dall´alto: pause, pranzo,etc.
Qualche mese fa, all´arrivo di un gruppo di lavoratori iberici c´era perfino la televisione spagnola ad immortalare l´evento. In tempi di crisi persino un lavoro in um magazzino puo´ sembrare un terno al lotto. Maria e Jose l´una infermiera e l´altro ingegnere raccontano la loro storia. Due giorni prima della partenza Amazon informa mezzo email di non essere al momento in grado di assumere i lavoratori direttamente ma di doversi appoggiare alla agenzie interinale Trenkwalder. Le condizini sarebbero state esattamente e stesse. Trenkwalder paga meno, invece degli 9,68€ pattuiti paga solo 8,52 €, vale a dire il 12% di quello promesso.
 Nessuno si lamenta, la paura aleggia tra tutti i lavoratori (hire and fire e´ il concetto dominante, assumi e licenzia). Paura di non essere pagati e di esseri licenziati. Nel nuovo centro logistica di Koblenz aperto nel 2012 lavorano oltre 3300 dipendenti, di cui solo 200 a tempo indeterminato.
Stesso discorso per il centro di smistamento di Augsburg aperto nel 2011 dove le condizioni sono simili a quelle appena citate. Bertolt Brecht si stara´ rigirando nella tomba nel vedere com´e´ stato ridotto il lavoro nella sua citta´ natale. La maggior parte deo lavoratori interinali non sono nemmeno interessati alla partecipazione in un consiglio di fabbrica. Vogliono soltanto lavorare un paio di mesi e soprattutto guadagnare. Le condizioni nella loro patria sono di gran lunga peggiori per poter avere pretese in Germania.
 Mercato degli schiavi moderno: 10.000 flessibili, solo uno su quattro ha un contatto con Amazon, con l´appoggio delle Agenzie del lavoro.Sotto natale si lavora anche 15 giorni di fila senza un giorno libero.
 Kirchheim (Assia), qui la security terrorizz i lavoratori. Le borse degli operai vengono perquisite, e´ vietato anche portarsi un panino. La security e´ onnipresente, di fronte al ditributore di sigarette, alla reception, in mensa. Uniforme nera, giacca di pelle, stivali, teste rasate solo con la loro presenza incutono timore. Molti hanno paura. Maria (spagnola) racconta di assere stata aggredita:” erano due armadi,muscolosi e minacciosi uno, il capo con tatuaggio sul collo (acab)”.

Si e´ lamentata diverse volte delle condizioni dell´alloggio. E´ stata licenzia in tronco. La versione ufficiale: pare abbia messo della roba ad asciugare sul termosifone. Ora ha un´ora per impaccattare le sue cose e lasciare l´alloggio.

Alcuni dei mebri della security indossano felpe col cappuccio della marca Thor Steiner. (vietata in molti stadi e diverse regioni). Chiari simbolo di appartenenza a gruppi neonazisti. La agenzia incriminata si chiama Hess Security 8 Hensel European Security Service), come Rudolph Hesse delfino di Hitler, sara´ un caso?

E´ di di pochi giorni fa la notizia che la Amazon ha interrotto il suo rapporto di lavoro con l´agenzi di sicurezza KA Hensel per la sua vicinanza all´estrema destra.
Per dovere di cronaca bisogna fare una considerazione, nel servizio si sente solo un campana e non c´e´ il controparte dell´azienda in questione, nonostanta la Amazon sia stata invitata a prendere poszione. Inoltre viene il tutto un po´ enfatizzato con trucchetti cinematografici, come le immagini mosse e musica da film per aumentare la tensione, che secondo me fanno perdere di autenticita´ al documento. Nulla giustifica pero´ le condizioni di lavoro ottocentesche delle multinazionali. E´ ora di finirla con le agenzie interinali, forme di caporalato moderno legalizzato, che si arricchiscono sulle spalle e le fatiche dei lavoratori.











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