mercoledì 15 gennaio 2014

Cittadinanza Italiana storia di ordinaria burocrazia.

Ho lasciato l´Italia piu´ di dieci anni fa, anche se a dire il vero dire lasciata non e´ appropriato, forse meglio dire che mi sono allontanato fisicamente dall´Italia piu´ di un decennio fa. Perche´ culturalmente, affettivamente, emotivamante sono sempre vicino alla mia patria. Berlino e´ la mia casa, la citta´ sgarbata e un po´ maleducata che mi ha accolto, coi suoi palazzi grigi e suoi marciapiedi sporchi, i suoi parchi sconfinati e suoi angoli nascosti, le sue mille facce e le sue mille culure. Gia´ senza uscire di casa, ho gia´ sentito tre lingue diverse; e´ casa mia. Durante la giornata senza tanti sforzi ne ho sentito almeno una decina. Un meltin pot di razze, facce, destini e cammini. Il tedesco e´ la lingua ostica di questo paese, ma a me il pane me lo da l´italiano. La mia famiglia e´ italiana. La maggior parte dei miei amici sono italiani. Ai miei figli insegno questa fantastica lingua, e millenni di cultura e tradizioni italiane e sarde. Daro´ loro tutti gli strumenti culturali che posso e lascero´ a loro la scelta della loro identita´ durante il loro lungo cammino. Mangio (se non ci fossero rivendite come il „centro Italia“ penso avrei alzato i taccchi da tempo), bevo, penso, impreco, bestemmio e canto in italiano. E quando „scopro“ delle bande come la bandabardot e la banda bassotti, ma che ho fatto: „ ho dormito negli ultimi 36 anni?“. Bob Marley nello stesso arco di tempo e´ diventato un mito assoluto. Fatta questa lunga promessa arrivo al nocciolo, al fatto che mi ha portato a scrivere. Mia moglie mia compagna di vita da quasi dieci anni, ha deciso di far parte della grande famiglia degli italiani sparsi nei quattro angoli del globo. La domanda e´ stata presentata circa tre anni fa presso l´Ambasciata Italiana di Berlino. Il diplomatico di allora ci aveva assicurato che entro tre anni avremmo ricevuto una risposta. „Puntualmente“ dopo tre anni qualche giorno fa la signora Bianchetti (Nome di pura fantasia)mi informa cordialmente al telefono che le autorita´ italiane a Roma hanno approvato ufficialmente la richiesta. Per farla breve, l´appuntamento era per oggi alle 16:30 al Consolato Italiano nella Hiroshimstraße 1 nel quartirtr di Tiergarten, trovato una scusa efficace con la mia capa per lasciare l´ufficio di corsa alle 16:00, affidati i bimbi a una coppia di cari amici, lotta per trovare un parcheggio di fronte all´ambasciata saudita dove la security mi guarda in cagnesco. Ma dovrei essere io ad essere turbato da questi brutti energumeni saraceni. Appuntamento con la mia Signora di fronte al consolato. La signora Bianchetti ci accoglie cortese e sorridente nel suo ufficio, ci legge le raccomandazioni, la circolare da Roma, controlla i documenti, passaporti, tutto ok. „Bene ora chiamo il console e inizia la cerimonia del giuramento“. Ma proprio in quel momento mi casca l´occhio sulla circolare da Roma, cazzo il cognome di mia moglie e´ sbagliato!. Ma cazzo, porca puttana, una „A“ in piu! Un burocrate statale, deve fare solo quello, ricopiare dei nomi e lo fa´ pure male. Panico, partono chiamate, a destra e a manca. Niente, morale della favola la cerimonia salta. La circolare deve essere spedita a Roma, verra´ corretta e rispedita a Berlino. La, devo ammettere gentilissima, signora Bianchetti ci assicura che domani tempestera di chiamate l´ufficio italiano. Speriamo bene, speriamo non passino altri tre anni. Benvenuti in Italia, love it or leave it!

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