venerdì 30 settembre 2016

Gesualdo Bufalino - Aforismi


La scrittura mi serve come medicina, come luogo di confessione, come possibilita´ di dialogo con me stesso di approfondimento con me stesso. Io ho sempre ricorso all´esempio di Sherzad, la famosa narratrice de Le mille e una notte, la quale racconta per esorcizzare la morte e per rinviare l´esecuzione. Ripeto la stessa cosa, io scrivevo e scrivo per questo.

 La pubblicazione introduceva o avrebbe introdotto e ha introdotto poi in effetti  un elemento di disturbo, che ha le sue gratificazioni e´ inutile negarlo, ma nello stesso tempo uccide o mortifica quella purezza di un monologo di me stesso di fornte allo specchio.

 

qualche volta lo rimpiango perche con un po di pazienza io avrei esordito felicemente da postumo che e´ la sorte piu´ bella.

 

Se dipendesse da me non salirei su un autobus cosi´ affollato come quello della notorieta´. Mi sento come quei marinai che si sono affezzionati allo scoglio dove hanno fatto naufragio e non sono del tutto riconoscenti alla nave che li viene a salvare. Vero e´ anche che qullo che dico puo´ essere una maschera come dire, l´alibi di una vanita´, perche´ io dopo tutto il libro l´ho pubblicato.

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